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Corazzata Valdemone – INNODIA DEL COMBATTENTE

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Corazzata Valdemone – Innodia del Combattente (2022)

“Innodia del Combattente”,  autoprodotto in edizione limitata a 100 copie numerate in formato digipack A5, è il quattordicesimo album dei Corazzata Valdemone ed è stato pubblicato in occasione del centenario della Marcia su Roma (28 ottobre 2022) . Con questo lavoro di natura storica, senza alcuno scopo apologetico, il gruppo suggella l’opera di recupero del materiale sonoro storico riproponendo 12 rifacimenti di canti di guerra con un’introduzione storica. 

Sulla falsa riga dei “Canti della Repubblica Sociale” incisi su musicassetta dal Coro e Orchestra del Candido e realizzate da Giorgio Pisanò nel 1977, il gruppo consegna alla memoria storica questi brani che nel bene e nel male fanno parte della storia italiana del 900. c.

E proprio per sugellare questa consegna alla memoria storica che i Corazzata Valdemone ha dato i brani del Cd all’Associazione Culturale Lorien perché venissero messi a disposizione gratuitamente per l’ascolto e il download.

 

DOWNLOAD DELL’ALBUM   –   BOOKLET   –    VIDEO DI PRESENTAZIONE

 

Hobbit 2- Cassetta 2 (1978)

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23/25 giugno 1978 – Fonte Romana (AQ) – “Campo Hobbit 2

 

Musicassetta prodotta da Radio Alternativa, con una selezione dei brani eseguiti durante il campo con la presentazione di Walter Jeder.

 

I Ribelli siamo noi

E’ uscita la seconda edizione, riveduta ed ampliata del libro curato da Michele Tosca, “I ribelli siamo”. Il testo, in due volumi, è il diario dei tragici giorni della Repubblica Sociale a Torino. Ne presentiamo il testo attraverso l’introduzione del testo scritta da Fabrizio Vincenti.

Quando, nell’ormai lontano 2012, ci accingevamo a lavorare alla biografia di Giuseppe Solaro, l’ultimo federale della RSI a Torino, avemmo occasione di contattare per informazioni sulla guerra civile in Piemonte l’editore Roberto Chiaramonte. Il quale, una volta appresa la nostra intenzione, ci disse con tono fermo: “Guardi, sul Fascismo in Piemonte, durante la RSI, c’è un’opera che è definitiva. C’è poco da aggiungere a quanto ha scritto Michele Tosca ne “I ribelli siamo noi”. Se poi si concentra solo sulla figura di Solaro, allora contatti Tosca”. È quanto avevamo intenzione di fare e quanto poi abbiamo realizzato con la biografia di uno dei più lucidi e tragici esempi di valore, dedizione e fedeltà al verbo mussoliniano nei tempi bui della guerra civile. Ma il debito che abbiamo maturato verso “I ribelli siamo noi” e verso il suo autore è immenso. L’opera di Tosca è di quelle imprescindibili per chi vuole respirare l’aria tossica che si respira in tempo di guerra, a maggior ragione se è un conflitto che divide, devasta, squarta una Nazione. E l’osservatorio piemontese è una perfetta cartina di tornasole di quanto accaduto in quei 600 giorni della Repubblica nata con la liberazione di Mussolini dal Gran Sasso, un sogno intriso di contenuti sociali segnati dalla voglia di chiudere con ogni moderatismo e con ogni potere consolidato che si è dovuto scontrare con un conflitto brutale, alimentato con grande lucidità e cinismo, sin dai primi giorni dell’ottobre del 1943, dalle cellule comuniste presenti nel Nord Italia. Il Piemonte è stato l’incubatore della guerra civile, grazie alla presenza di un forte Partito Comunista, di un radicato Partito d’Azione che proprio da quelle parti ha conosciuto la sua maggiore fortuna, ma anche grazie a un tessuto in parte ancora legato alla monarchia e dove le presenze massoniche continuavano a vantare solidi appigli. Senza dimenticare, naturalmente, l’ingombrante e potente ruolo giocato dalla Fiat, che sotto la guida di Valletta riuscì imbonirsi i tedeschi e contemporaneamente finanziare massicciamente le bande partigiane. Unico nemico: i fascisti. Come lo stesso Solaro aveva denunciato più volte ai vertici del Pfr ma anche allo stesso Mussolini. I casi di boicottaggio strisciante verso le autorità repubblicane non si contarono e sfociarono nel naufragio delle elezioni per i consigli di gestione, osteggiati in un’apparente contraddizione da capitalisti e comunisti. Senza dimenticare il divieto, per tutti i dirigenti Fiat, di iscriversi al Fascismo repubblicano. Un divieto che arrivava da quel Giovanni Agnelli, senatore sotto il Fascismo, che commentò così in un telegramma al Duce la conquista dell’Etiopia, avvenuta solo sette anni prima: “Nel momento in cui il Tricolore italiano sventola ad Addis Abeba immancabile pegno di civiltà e di grandezza per quegli sviluppi voluti e preconizzati dall’E. V., che ha saputo forgiare alla nostra Patria nuovi destini, tutti i dirigenti, impiegati e operai della Fiat si uniscono a me nell’esprimere loro animo riconoscente e fervido rinnovellato voto di devozione”. Di voltagabbana, avventurieri, criminali, eroi “I ribelli siano noi” è pieno, a partire dalla figura che si staglia per coerenza e onestà di Solaro, a cui il libro è in qualche modo dedicato, avendo come titolo uno dei più famosi discorsi pronunciati alla radio dal giovane federale, una sorta di manifesto esistenziale prima ancora che politico e che testimonia, al di là di una certa retorica antifascista, la purezza di molti che combatterono al fianco del Duce, ben consapevoli dell’epilogo. Ma de “I ribelli siamo noi” è da sottolineare anche la ricostruzione cronologica di quanto avvenuto in Piemonte grazie all’opera certosina e scientifica che ha comportato anni di duro lavoro a Tosca. Troverete ogni singolo episodio, con le citazioni tratte dai giornali dell’epoca: dalla tragica spirale degli atti di terrorismo che innescarono le rappresaglie agli squarci di una difficile vita quotidiana spesa tra bombardamenti, borsa nera e terrore. Giorno per giorno, con uno stile asciutto ma che permette nel contempo di vivere, grazie ad una sorta di ben congegnata macchina del tempo, tra le strade semi deserte, la nebbia e le botteghe di una Torino che non c’è in larga parte più, cosa fosse la guerra civile. Un diario quotidiano, arricchito da nuovi e originali spunti in questa seconda edizione, che è un manifesto per chi vuole leggere, raccontare, capire la storia. E che rapisce il lettore, trasmettendogli tutta la drammaticità di quei giorni. L’opera di Tosca, a cui ci lega un sincero affetto maturato dalla conoscenza delle sue enormi qualità umane e del suo spessore come storico, è di quelle che dovrebbe essere negli scaffali delle librerie di ogni scuola del Piemonte e non solo, prima di tutto per capire in profondità, prendendo spunto dalla nuda cronaca, un periodo della storia nazionale che non si è affatto chiuso. È di quelle che aiutano a comprendere, unendo il rigore delle storico alla passione civile, cosa siamo e da dove veniamo. 

Riportiamo anche di seguito un interessante recensione alla prima edizione, pubblicato in rete sul “Blitzkrieg militaria forum” anni or sono.

In questo uggioso e poco caldo pomeriggio di una domenica di mezza estate, desidero segnalare questo libro curato da Michele Tosca ed edito dalla “Roberto Chiaramonte Editore”.
E’ la cronaca giornaliera fredda e volutamente distaccata, di ciò che accadde a Torino (e provincia) nel periodo che va dal settembre ’43 al dicembre ’47.
Comprendo che a molti la forma inevitabilmente didascalica che sottende a qualsiasi libro di tipo “cronologico”, possa non piacere; io però invece al contrario ritengo che proprio attraverso tale forma si riesca a trasmettere al meglio il clima cupo del periodo.
Il lettore potrà infatti, attraverso una consapevole lettura, immergersi in quegli anni che vengono descritti dall’autore non attraverso notizie da “Prima Pagina”, ma bensì per il tramite di quelle minori che si sostanziano in una serie pressoché infinita, di omicidi, attentati e rappresaglie.
Ritengo quindi la lettura dei due tomi di Tosca, da consigliare (soprattutto alle nuove generazioni) in quanto, pur essendo un libro “di parte” che si sforza (riuscendoci) di essere sostanzialmente obbiettivo, da bene l’idea di come coloro i quali vissero quel periodo (a Torino come in qualsiasi altra città del nord Italia), al di là di qualsiasi enfasi e retorica dell’una e dell’altra parte, affrontarono l’esistenza con un senso di assoluta fatalità.
Scorrendo le pagine e quindi i giorni, ben si comprende come bastasse all’epoca essere semplicemente un impiegato comunale, un parente di un militare od un innocuo commerciante (ma inviso a qualcuno) per cadere sotto i colpi della “Giustizia Partigiana”, ovvero trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato per diventare oggetto di un rastrellamento o peggio di una rappresaglia.
Chi mi conosce sa bene che, nonostante la mia quasi trentennale (sigh…) conoscenza in materia di storia della RSI e guerra civile, non ho mai dato giudizi sferzanti sul torto o sulla ragione dell’una e dell’altra parte, ritengo però in questo caso fare una eccezione…letto questo libro penso che pochi potrebbero ancora dire che in Italia ci sia da festeggiare qualcosa sulla fine della seconda guerra mondiale….se non la fine della guerra stessa e di tutte le sue nefandezze!

Chi siamo

La “Associazione culturale Lorien – Archivi storici multimediali”, è stata costituita a Milano il 28 ottobre 1997, inizialmente come “Archivio storico della Musica Alternativa” in risposta all’amara constatazione che parte significativa del materiale musicale prodotto nei trent’anni prima da vari gruppi di “musica alternativa” era già praticamente introvabile e ormai, con ogni probabilità, definitivamente perduto.

Per salvare questo importante patrimonio culturale unirono le loro forze un ex componente del gruppo musicale degli “Amici del Vento”, un giovane militante torinese appassionato collezionista e ricercatore di “musica alternativa”, e un esperto programmatore informatico ed entusiasta studioso.

L’Associazione nasceva anche su precisa sollecitazione dell’allora Assessore alla Cultura della Regione Lombardia, il compianto Marzio Tremaglia, assiduo sostenitore delle culture “non conformi”, espressione di identità, radicamento e amore per le tradizioni nazionali e popolari.

l’8 dicembre 1997 la Lorien si presenta al pubblico con un grande concerto organizzato al teatro Manzoni di Monza per celebrare i vent’anni di attività della Compagnia dell’Anello e degli Amici del Vento, due storici gruppi di musica alternativa, da cui ne verrà prodotto un doppio cd e una vhs (poi ristampata in dvd).

L’attività di raccolta e catalogazione multimediale prende l’avvio nel 1998 a seguito di un’attenta analisi del fenomeno (che porta alla realizzazione di un primo “Catalogo” cartaceo) e alla successiva stesura di un corposo “Progetto di gestione tecnica” presentato alla Regione Lombardia, e quindi approvato e parzialmente finanziato dalla stessa, nel 1999, nell’ambito della Legge regionale che promuove la costituzione di biblioteche e archivi multimediali.

Tutto il lavoro viene svolto direttamente su computer utilizzando il “Programma di gestione dell’archivio multimediale”, realizzato in esclusiva per la Lorien dalla Alphard.

Nel 2001, nonostante ripetuti appelli ad iscritti, amici, sostenitori e uomini politici e nonostante le richieste di contributo regolarmente inoltrate alla Regione Lombardia per le necessarie implementazioni tecnologiche dell’archivio (domande cui non è neppure stata data risposta dopo la morte di Marzio Tremaglia), la Lorien ha dovuto prima interrompere il lavoro e quindi addirittura abbandonare gli uffici di via Teodosio.

Ma nonostante questo, la Lorien ha continuato, tra mille difficoltà, il suo lavoro di archiviazione, in uno spazio gentilmente – e gratuitamente – messo a disposizione negli uffici dell’Agenzia Excalibur di Milano (dove erano visibili e consultabili su appuntamento) un po’ del suo spazio.

Per i trent’anni della morte di Carlo Venturino leader storico e fondatore degli Amici del Vento, l’Associazione, con la collaborazione di Lealtà Azione, organizza lo storico concerto-tributi il 16 dicembre 2013, che vede la partecipazione di 14 gruppi che interpretano le canzoni degli Amici del Vento.

Nel 2015 la Lorien si rinnova unendosi con lo storico portale di Cantiribelli, divenendo di fatto il punto di riferimento della musica alternativa. Vengono coinvolti nell’associazione quelli che maggiormente si sono interessati di musica alternativa, tra cui un informatico che avrà l’oneroso compito di riprogettare il sito dell’archivio storico. Gli archivi vengono spostati a Torino.

Ed è proprio l’amore per le tradizioni e la consapevolezza dell’importanza di preservare la propria storia e i propri valori, che ha portato l’Associazione nella prima metà degli anni dieci del duemila ad ampliare i propri archivi. Da quello dei Canti Patriottici a quello della Destra Storica e, infine, all’Archivio Ramelli.

GLI ARCHIVI

MUSICA ALTERNATIVA – dal 1948 a oggi

Tutta la produzione italiana del dopoguerra raccolta in originale e tutto il materiale ad essa collegato digitalizzato, archiviato e reso disponibile sul sito.
Materiale italiano e materiale straniero che spazia dalla musica direttamente connessa agli ambienti alternativi e non conformi, ma che tocca anche generi, non commerciali, che comunque sono ascoltati e apprezzati nell’ambiente. In archivio sono attualmente presenti:  1,665 prodotti musicali (dai 78 giri ai cd), 4.984 prodotti di materiale storico (Volantini, locandine, manifesti, fotografie, ecc.), 2.065 articoli di rassegna stampa (di cui 542 da riviste complete presenti nell’archivio della destra), 34 canzonieri, 7 spartiti e 16 libri.
Sul sito risultano invece censiti1.495 gruppi musicali,  6.607 canzoni italiane (in prevalenza) e straniere, 3.048 concerti, 3.895 prodotti musicali, 4.984 prodotti di materiale storico (Volantini, locandine, manifesti, fotografie, ecc.), 2.321 articoli, 34 canzonieri, Spartiti, libri e curiosità.  
Buona parte del materiale in archivio è già stata catalogata, ma molto ancora da fare;

CANTI PATRIOTTICI – dal 1870 al 1950

Raccoglie i materiali storici inerenti inni e canzoni che hanno fatto la storia d’Italia, ma anche canzoni della tradizione nazionale e locale che sono un patrimonio comune. Ad ora sono censite 2.994 canzoni, 1,945 prodotti discografici, 1.906 spartiti musicali, 431 tra canzonieri e fogli volanti,  240 cartoline con inni di canzoni, 49 libri e 22 articoli di rassegna stampa. 
I materiali censiti sono una parte di quello posseduto in archivio che comprende 2.717 prodotti discografici (dai 78 giri, circa 400, ai cd), 1.333 spartiti (di 1181 originali e gli altri in formato digitale), 284 canzonieri, 215 fogli volanti, 190 cartoline, 34 libri e 22 articoli di rassegna stampa.

DESTRA ITALIANA –dal 1948 a oggi

Migliaia di manifesti, giornali, riviste, volantini, documenti, libri, fotografie e materiale storico legati all’attività dei partiti, dei movimenti e delle realtà culturali della destra italiana di cui molti connessi alle manifestazioni e ai concerti di musica alternativa. Un patrimonio di valori, di idee, di sogni e di speranze di tante generazioni che hanno animato i vari ambienti dal dopoguerra ad oggi.
Il grosso del lavoro è ancora da fare, ma una parte residuale in alcune tipologie e sostanziale in altre è già stato digitalizzato. Il sito che pur non essendo ancora operativo, conta già una considerevole mole di materiale storico censito e digitalizzato: 388 tra Partiti, movimenti ed associazioni, 1.538 eventi (incontri, manifestazioni, ecc.), 461 adesivi, 251 cartoline, 192 documenti storici, 2.616 fotografie, 61 locandine, 112 manifesti (di cui 13 digitalizzati), 96 prodotti di materiale vario, 176 tessere (158 presenti in archivio), 1.119 volantini, 1.324 web locandine, 301 giornali quotidiani (di cui 134 digitali), 1.536 riveste (di cui 372 scansite e 28 solo con l’immagine di copertina), 758 articoli di rassegna stampa e 285 libri.

Sono in totale presenti sul sito, complessivamente nei tre archivi: 6.141 MP3, 366 MP4, 18.943 immagini e 13.698 pdf. 

SERGIO RAMELLI – dal 1975 a oggi

Tutto ciò che è stato prodotto e realizzato per ricordare la figura di Sergio Ramelli: il libro, l’opera teatrale, il documentario, la mostra fotografica, il fumetto; ma anche l’archivio storico con gli articoli apparsi sull’omicidio, sul processo e, più di recente, sulle commemorazioni ufficiali e sulle manifestazioni e gli eventi dedicati a Sergio, è collegato al sito ufficiale sergioramelli.it (di proprietà dell’Associazione), che aggiorna costantemente sulle attività che si svolgono per ricordare Sergio anche attraverso i social (Facebook e Twitter). Il materiale presente sul sito è catalogato nell’archivio della Destra Storica.

Gli archivi sono fisicamente a Torino e sono visibili su appuntamento.

Attraverso questo portale l’Associazione Culturale Lorien intende mettere a disposizione i propri archivi multimediali sotto forma di cataloghi digitali online perché siano punto di riferimento per ricercatori, storici o semplicemente appassionati della musica alternativa, dei canti patriottici e della destra storica. Come una biblioteca online, di cui sarà possibile poi visionare il materiale originale nella sede dell’archivio.

Molto è stato fatto, ma ancora molto c’è da fare e per questo ci rivolgiamo a tutti quanti ci stanno leggendo perché ci aiutino, non solo dal punto di vista economico, ma anche offrendo il proprio lavoro o il proprio know how tecnico. La Lorien è disponibile anche ad organizzare convegni sulla storia della “musica alternativa”, presentazioni del proprio archivio (con videoproiettore da computer) o concerti promozionali di “musica alternativa”.


Attività Lorien:

Produzioni discografiche Videoclip Libri
Presentazioni Concerti Conferenze
Opuscoli Informazione e pubblicistica Banchetti e partecipazioni a eventi

A Gran Burrone vi era il ricordo di cose passate; a Lórien le cose del passato vivevano ancora.
(J.R.R. Tolkien)

 

Commemorazione annuale 10 Giugno 2018

Annuale commemorazione organizzata dall’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Disperi della R.S.I. delegazione di Genova e svoltasi domenica 10 giugno 2018 nella ex Colonia Elioterapica di Rovegno in ricordo dei soldati della Repubblica Sociale e dei civili uccisi che vi furono uccisi tra il dicembre del 1944 e il 30 aprile 1945 a guerra ormai finita.

 


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