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Comunicato sulla nuova edizione “Cuori Neri” della Sperling&Kupfer

COMUNICATO

 

In relazione alla vicenda riguardante la nuova edizione di Cuori Neri, con relativa introduzione inedita e allucinante copertina, la nostra associazione ritiene di dover assumere una posizione.

La Sperling&Kupfer negli anni ha dimostrato particolare attenzione alle tematiche riguardanti gli anni di piombo e la pubblicazione di Cuori Neri, al netto di qualche lacuna ed imprecisione, fu nel 2006 un evento molto importante, che contribuì a fare uscire dall’oblio le storie dei ragazzi delle organizzazioni giovanili di destra massacrati per il semplice fatto di credere in un ideale.

Successivamente la casa editrice ha anche fatto suo il progetto di un’edizione del libro riguardante Sergio Ramelli e la sua storia, ha edito la Trilogia della Celtica di Nicola Rao e ha sempre mantenuto una linea editoriale onesta e corretta.

Quando è giunta la notizia di una nuova edizione di Cuori Neri, corredata da un’introduzione dell’autore che collegherebbe in un unico “polpettone” la violenza subita dai nostri morti con il terrorismo, la banda della Magliana e Mafia Capitale (mancavano soltanto gli “ombrellai nazisti”…!), molti di noi hanno storto il naso, pensando che fosse inopportuno e ingiusto associare situazioni fra loro distanti in questo modo evidentemente poco serio e volto al semplice marketing. Ma si sa, pecunia non olet.

Quando poi abbiamo visto la copertina è stato come ricevere una coltellata: su di essa campeggia la foto segnaletica di Massimo Carminati al posto dei balder e, soprattutto, un sottotitolo che definire infame è poco, in cuisi parla di “vittime e carnefici”, stravolgendo la realtà e la storia.

Come si può offendere in questo modo la memoria di ragazzi di vent’anni (e anche meno) e padri di famiglia massacrati per quello in cui credevano? Come si può oltraggiare in questo modo il dolore dei parenti che tutt’ora soffrono per il traumatico distacco dai loro cari? Davvero il denaro è così importante da giustificare la profanazione della memoria e far dimenticare il rispetto per i morti?

Riteniamo genuine le giustificazioni pubblicate da Telese su barbadillo.it, che spiega la scelta della copertina attribuendola alla casa editrice ma crediamo anche che non è solo l’immagine ad essere inopportuna: secondo noi lo sono infatti anche le parole dell’introduzione da lui scritte.

Ci associamo quindi ai molti che in queste ore lo stanno facendo e chiediamo di ritirare dalla vendita il libro. O per lo meno, di “ricopertinizzarlo”, restaurando l’immagine delle edizioni precedenti. Se poi si riuscisse anche a cassare l’introduzione, sarebbe un gesto di riconciliazione importante.

Siamo sicuri che se si fosse trattato di “morti di sinistra” la casa editrice mai si sarebbe permessa di creare un tale scempio. Ma si sa, qualcuno in Italia può essere insultato e deriso, mentre altri no.

 

Associazione Culturale Lorien

19 maggio 2015

Scarica il comunicato in PdF

In ricordo di Alberto Giaquinto e i martiri di Acca Larentia

Sabato 10 gennaio 2015

Casa d’Italia Colleverde – Via Monte Bianco 27 Colleverde di Guidonia (RM)

Concerto in ricordo di Alberto Giaquinto ed i martiri di Acca Larentia.

Suoneranno:

Legiao Lusitana – Brutal Begude – Hobbit – Gabriele Marconi – La Vecchia Sezione – Onda Nera

Intervista a Sylwia curatrice della pagina FB polacca sulla musica alternativa italiana “Muzyka wloskiej prawicy”

Riproponiamo il testo dell’intervista a Sylwia curatrice della pagina FB polacca sulla musica alternativa italiana pubblicata l’8 dicembre 2013 sul sito di Cantiribelli

Sylvia 1

Da maggio su facebook è attiva la pagina “Muzyka wloskiej prawicy”, pagina in polacco dedicata alla musica alternativa italiana. Il merito della creazione di questa pagina è di Sylwia, una ragazza appassionata della nostra musica che già da qualche tempo traduce nella sua lingua i testi delle nostre canzoni. E proprio con lei parliamo di questa sua passione per la nostra musica e la nostra realtà.

 Ciao Sylwia, iniziamo con una tua presentazione al pubblico italiano. Parlaci un poco di te, delle tue passioni, delle tue idee, dei tuoi valori e di come nasce il tuo impegno politico.

 Ho 23 anni e sono studentessa del turismo dei paesi biblici. Circa 2 anni fa, dopo aver conosciuto le canzoni degli Amici del Vento – e grazie anche a queste – ho aderito a una piccola organizzazione nazionalista studentesca e poi sono stata una tra le fondatrici della organizzazione femminile “Kobiety dla Narodu”, un’iniziativa di ragazze nazionaliste di alcune citta polacche. Partecipo volentieri a tutte le azioni e le iniziative per difendere e diffondere la nostra cultura, la storia e i valori cristiani della societa polacca.

 Tu hai iniziato a tradurre in Polacco delle canzoni di musica alternativa pubblicandole sul tuo canale youtube. Come nasce la tua passione per la musica alternativa e che cos’è che ti ha colpito delle nostre canzoni portandoti ad approfondirne la conoscenza?

 La storia è curiosa. E’ cominciata dalle lezioni obbligatorie all’universita, dove per caso mi sono trovata nel gruppo che doveva studiare l’italiano. Non mi piaceva questa lingua, avrei preferito imparare l’inglese e per un anno volevo cambiare il gruppo, ma poi ho rinunciato e ho iniziato a cercare qualcosa, che mi aiutasse ad imparare questa lingua. Cosi, ascoltando su YouTube la musica italiana ho trovato, per caso, la canzone “Amici del Vento”. Non ho capito il testo, pero la musica mi ha subito affascinata (forse perche mi ricordava la musica di Kaczmarski, un cantautore polacco che mi piace). Allora non avevo nessun’idea che fosse la canzone dei “fascisti”! Ho chiesto di tradurrla alla mia insegnante d’italiano, che era un po stupita, ma anche lei non sapeva spiegarmi il contesto. Quando mi sono accorta di che tipo di canzoni sono queste e ho visto i video dei concerti con le “braccia tese” ero un po scioccata, ma non ho smesso ad ascoltarle, perche mi piacevano tanto, sopratutto dal punto di vista musicale perche le parole le capivo poco. Così ho iniziato a leggere e a documentarmi su quel periodo scoprendo che il fascismo italiano non era cosi demoniaco come pensavo prima e, in piu, ho scoperto che i cosiddetti “neofascisti” (o nazionalisti, anche quelli polacchi)  generalmente non sono i brutti mostri mitici, come vengono dipinti dai media e dalle televisioni. Così ho continuato ad ascoltare le canzoni degli Amici del Vento, Compagnia dell’Anello, ZPM e poi anche di altri gruppi e mi affascinava non solo la musica, ma anche i testi pieni di entusiasmo, impegno, cameratismo e, sopratutto, sincerità ed è stato quello che mi ha colpito di più. Non era una musica cantata per i soldi o per la fama, ma per un’ideale e per diffonderne i valori. Questo rende bella questo tipo di musica, anche se sono spesso una melodie semplici.

 Nel corso dell’ultimo anno hai avuto modo di venire in Italia tre volte, di conoscere da vicino la Lorien e altre realtà e di conoscere e sentire dal vivo alcuni dei nostri menestrelli. Come ti sei sentita, che impressione ti ha lasciato sentire per la prima volta dal vivo alcune delle canzoni che avevi tradotto nella tua lingua?

 Si, sono stata a Milano tre volte e ogni volta è stato indimenticabile. Ho conosciuto Guido Giraudo, Marco Venturino e altre persone interessanti e potevo non solo ascoltare, ma anche cantare insieme agli “Amici del Vento” le loro canzoni. Per me era ovviamente una bella esperienza, tanto più che quando ho cominciato a tradurre i testi delle canzoni non mi aspettavo di poterne in futuro conoscere gli autori. Ero molto impressionata non solo dal fatto di aver conosciuto i musicisti di cui ascoltavo le canzoni, ma ancor di più dal fatto di aver incontrato persone dal carattere buono. Sono molto felice di aver potuto conoscere personalmente queste persone.

 In Polonia c’è una scena musicale similare a quella italiana o comunque vicina ai movimenti nazionalisti?

 Ovviamente c’è la scena musicale vicina ai movimenti nazionalisti, ma per motivi storici è ben diversa da quella italiana. Fino al 1989 in Polonia c’era il comunismo imposto dai russi e, quando in Italia negli anni ’70 e ’80 si creava la scena “alternativa”, non c’era la musica nazionalista (perché l’ambiente nazionalista praticamente non esistava) ma anticomunista. La cantavano sopratutto cantautori, come Krzysztof Kelus, Przemysław Gintrowski o Jacek Kleyff. Il piu conosciuto tra loro era Jacek Kaczmarski – un vero genio musicale – che ha scritto piu che 600 splendide canzoni sui temi sociali e storici. Ma era soprattutto un autore di “protest songs” e un artista indipendente, non un cantautore nazionalista e nemmeno molto patriota.

 Negli anni novanta e’ cominciata la rinascita del movimento nazionalista molto legato all’ambiente skinheads e sono nati alcuni gruppi che cantavano la musica RAC e Oi!. Questo genere musicale è stato il più popolare negli ambienti nazionalisti fino all’inizio del XXI secolo, ma comunque, nello stesso periodo, c’erano anche alcuni cantautori, come Andrzej Kołakowski, Leszek Czajkowski o Lech Makowiecki. Negli ultimi anni il genere musicale più popolare è diventato l’ hard rock (o perfino metal) e si è anche sviluppata molto la scena del rap patriotico.

 Che temi trattano le canzoni e quali sono i gruppi/solisti più conosciuti?

 I temi più diffusi sono naturalmente quelli di patria e storia polacca, ma c’e’ anche spesso opposizione all’Unione Europea e alla globalizzazione. Gli argomenti delle canzoni sono anche influenzati dai movimenti a cui appartengono gli autori. Per esempio i vecchi, ma sempre conosciuti e ascoltati, gruppi skinhead come Honor, Szwadron 97 o Legion cantano i soliti temi di RAC: anticomunismo, scontri per le strade e rabbia contro il “sistema”; mentre i nuovi gruppi di hard rock o metal (Irydion, Nordica, Horytnica, Tormentia) cantano sopratutto temi storici, talvolta con accenti pagani o cristiani. Vi sono brani rap, cantati dai gruppi o solisti come Zjednoczony Ursynów, Encecha, Wuem o Tadek, spesso riguardanti le squadre di calcio e la vita dei tifosi. Ci sono cantautori, come Andrzej Kołakowski o Leszek Czajkowski che creano canzoni più riflessive e talvolta anche satiriche. Un argomento che è molto popolare nelle canzoni identitarie polacche è la seconda guerra mondiale, specialmente la Rivolta di Varsavia, e – negli ultimi anni – anche i “guerrieri maledetti”, che hanno combattuto contro i comunisti dopo la seconda guerra mondiale.

 Hai partecipato a qualche concerto dove fossero presenti dei gruppi italiani?

 Si, a uno, durante Festiwal Orle Gniazdo – festival della musica identitaria polacca. Come gli ospiti hanno cantato i Nessuna Resa. Mi ricordo che oltre le loro canzoni hanno cantato tre volte “Come il vento” degli Intolleranza – brano conosciuto in Polonia che è piaciuto molto a tutti.

A maggio debutta su facebook “Muzyka wloskiej prawicy” una pagina polacca dedicata alla musica alternativa italiana. Da che cosa nasce questo progetto? Lo gestisci da sola o con altre persone?

 Questo progetto è nato dalla semplice voglia di far conoscere agli altri la bellezza di questa musica che io conosco, ma che in Polonia è quasi totalmente sconosciuta. La musica di alcuni gruppi di rock identitario è un po’ ascoltata in Polonia, pero sono molto poche le persone che conoscono l’italiano e quindi, anche se a molti piace, sono pochissimi quelli che la capiscono e allora voglio tradurre questi testi in polacco. Invece la musica alternativa quella degli Amici del Vento, Compagnia dell’Anello è assolutamente sconosciuta, purtroppo, ma lo voglio cambiare. La pagina, la gestisco da sola.

Perché reputi importante la musica alternativa italiana?

 Prima di tutto perché e molto variegata e, in genere, ha un alto livello di testi. C’è la “classica” musica alternativa, melodiosa e con i testi che sono spesso addirittura poesie, ci sono diversi tipi di rock, c’è la nuova musica cantautoriale di Skoll – ognuno puo trovare qualcosa che gli piaccia. Penso, che grazie a questa ricchezza sia della musica, sia dei contenuti dei testi possa essere un buon esempio per i musicisti identitari di tutta Europa e per questo cerco di renderla conosciuta anche in Polonia.

 Che cosa vuoi trasmettere ai tuoi connazionali attraverso le nostre canzoni?

 A dir la verità vorrei trasmettere un po’ della ricchezza delle emozioni che c’è nella musica italiana identitaria. Ci sono canzoni sull’onore, sulla patria, sulla fedeltà, ma anche sull’amicizia, sull’amore, e sulla bellezza, ci sono le canzoni serie e quelle satiriche o addirittura allegre. Ma la cosa, che mi piace di più, è l’entusiasmo, la speranza e il vero idealismo che trasmettono molte delle canzoni italiane. Nella musica polacca invece prevalgono sempre argomenti storici, nostalgia per gli eroi caduti o rabbia contro la realta di oggi. Attraverso la mia pagina e le traduzioni vorrei mostrare che si puo creare una musica identitaria più variegata e più positiva. Una più ricca e più “aperta” musica potrebbe senza dubbio non solo arricchire culturalmente e spiritualmente l’ambiente nazionalistico, ma anche attirarci molta gente.

 La seconda cosa che vorrei presentare sulla mia pagina è proprio la varietà dei generi musicali. Secondo me sulla scena polacca di destra manca un po’ una musica piu leggera: o rock piu melodioso o la musica cantautoriale e vorrei che la musica italiana che traduco fosse un’ispirazione per i cantanti polacchi. Non so, se sarà possibile, ora la mia pagina su facebook ha relativamente pochi “mi piace” e non mi pare che possa in qualche modo influenzare la scena patriotica… ma chissà, forse in futuro… Mi piacerebbe specialmente se ci fosse qualche gruppo che cantasse la buona musica acustica o folk. Anche questo non mi sembra molto possibile perché, come ho detto prima, ora sono popolari piuttosto rock e rap, ma visto che c’è sempre un grande gruppo di persone che ascoltano la musica di Kaczmarski e folk “normale”, non-patriotico penso che si troverebbero molti che vorebbero ascoltare la musica nazionalista di questo tipo. Beh, in questo momento spero e continuo a tradurre le canzoni degli Amici del Vento e gli altri gruppi vecchi. Vedremo.

 A Dicembre verrai a vedere il Concerto per Carlo, che cosa rappresenta per te questo evento?

 Senza dubbio sarà un evento insolito per me, un tipo di riassunto di tutta la storia della musica alternativa e naturalmente un tributo meritato a Carlo Venturino e agli Amici del vento. Sinceramente non vedo l’ora di venire al concerto!

Sylvia 2

Un ringraziamento a Sylwia per la sua disponibilità e per l’ottimo lavoro che sta facendo nei confronti della musica alternativa italiana.

Per chi volesse saperne di più:

FB: https://www.facebook.com/MuzykaWloskiejPrawicy?fref=ts
Youtube:
http://www.youtube.com/user/Wiedzminka1990

 

 A cura di Claudio Volante
Ass. Cult. Lorien
aclorien@lorien.it

Chi siamo – Videoclip

Videoclip realizzati dall’Associazione Cultural Lorien.

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28-02-2011 NOI POCHI (Video Ufficiale)
  Video realizzato appositamente per l’uscita del Cd+Libro: NOI “Canzoni d’amore per la lotta e di lotta per l’amore”
11-10-2011 LE CANZONI DELLA REPUBBLICA SOCIALE
  Nel 1977, a 34 anni dall’inizio della guerra civile, Giorgio Pisanò con l’Orchesa e Coro del Candido (a cui parteciparono gli Amici del Vento) incise e pubblicò la musicassetta con gli inni e la canzoni della Repubblica Sociale. A 34 anni dalla la loro prima pubblicazione, la Lorien le ripubblica su cd.
17-03-2012 VIVERE DAVVERO
  Realizzato per il concerto del 29 marzo 2012 a Verona in ricordo di Nicola Pasetto nel 15° anniversario della sua scomparsa.
02-05-2016 VIDEO SU ADRIANO VISCONTI
  Video su Adriano Visconti realizzato per la commemorazione di Sergio Ramelli del 29 aprile 2016 dove è stato proiettato durante la cerimonia.
02-05-2016 VIDEO SU ENRICO PEDENOVI
  Video su Enrico Pedenovi realizzato per la commemorazione di Sergio Ramelli del 29 aprile 2016 dove è stato proiettato durante la cerimonia.
01-05-2017 VIDEO SU CARLO BORSANI
  Video su Carlo Borsani realizzato per la commemorazione di Sergio Ramelli del 29 aprile 2017 dove è stato proiettato durante la cerimonia.
15-09-2017 GIUSEPPINA E SERGIO
  Giuseppina Ghersi e Sergio Rameli, 1945 e 1975. Due storie che a trent’anni di distanza conservano molte similitudini:
– Entrambi finirono nelle liste di proscrizione dei comunisti
– Su entrambi si scatenò un odio cieco e vigliacco
– Entrambe le famiglie furono poi perseguitate per anni… anche dopo la loro morte.
10-05-2018 VIDEO UFFICIALE DEL 29 APRILE 2018
  Video ufficiale della commemorazione di Sergio Ramelli svoltasi a Milano domenica 29 aprile 2018.
   

Torino: Sede del 15° G.R.F. “G. Porcù del Nunzio” (Ora Commissariato di Polizia)

Anno di costruzione 1937
Progetto Architetto Mario Passanti (1901-1975) e Paolo Perona (1902-1969)
Ubicazione Corso Agrigento, 2 (ora Corso Eusebio Giambone) – Torino
Dal 1938 al 1945 Sede del Gruppo Rionale Fascista “Giovanni Porcù del Nunzio” 
Dal 1945 Commissariato di Polizia Nizza


Inaugurato il 23 ottobre 1938 alla presenza del segretario del partito nazionale fascista Achille Starace, l’edificio era destinato alle attività politiche e ricreative del partito fascista ed è stato edificato su un’area della Fiat ceduta al Comune nel corso delle negoziazioni fondiarie per la costruzione dello stabilimento di Mirafiori.
Nato come sede del Gruppo Rionale Fascista “Filippo Corridoni” di Torino, l’edificio fu costruito un terreno di proprietà comunale nel quartiere Nizza Millefonti, negli anni Venti e Trenta area in rapida urbanizzazione grazie alla presenza della Fiat Lingotto e di altre importanti servizi (tra cui gli ospedali e il mercato ortofrutticolo).
L’edificio è formato da due piani fuori terra, intorno a una corte trapezoidale, un lato della quale è chiuso da un portico, demolito negli anni Ottanta e poi ricostruito. Le murature esterne sono in mattoni a vista in cui si aprono finestre quadrate disposte in maniera asimmetrica. Internamente ospitava gli uffici politici, i locali dei fasci maschili e femminili, la G.I.L. (Gioventù italiana del littorio), un salone delle adunanze, e altri servizi, compreso un ambulatorio; nei sotterranei erano disposti un laboratorio, l’armeria delle sale da gioco e un rifugio antiaereo.
Dopo la guerra la palazzina è stata adibita a commissariato delle forze di polizia.


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Pagina redatta il 26 febbraio 2018