Lo scorso 28 febbraio, a Milano, si è svolta una serata dedicata agli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia e agli italiani infoibati: musica e testimonianze, in nome dell’amor di Patria.
Una maestosa scenografia, in cui l’immagine di Gabriele D’Annunzio, circondato e sorretto da un branco di Lupi, svetta sul ponte della nave “Puglia” diretta verso la costa istriana, su cui sono impressi i fieri vessilli di quelle italianissime terre. Di fronte a questa splendida immagine, che faceva da sfondo al palco del teatro, si sono fuse note e parole che hanno fatto del Concerto del Ricordo un evento memorabile per tutti coloro che hanno partecipato a questo evento. E sono stati davvero tanti: oltre quattrocento persone hanno riempito una sala stracolma e tantissime altre si sono collegate on line per assistere alla serata in streaming.
Una serata, quella che si è svolta a Milano lo scorso 28 febbraio, che Lealtà – Azione, in collaborazione con l’associazione Lorien e con la sezione monzese dell’Ades, ha organizzato e gestito, con la sua ormai proverbiale efficienza. Un appuntamento dedicato ai martiri delle foibe e agli esuli istriani, giuliani e dalmati, per dimostrare ancora una volta che c’è chi non vuole dimenticare. “La musica alternativa di ieri e di oggi –si legge nella pagina facebook dedicata al Concerto –porterà in note e parole le testimonianze e le emozioni vissute da decine di migliaia di civili costretti, a guerra finita, a fuggire dalla loro patria e dalle loro case per scampare all’eccidio perpetrato dalla polizia jugoslava e dai partigiani titini ai danni di ogni persona di etnia italica. L’evento a settant’anni dall’inizio di quella triste pagina di storia italiana, è un modo per stringersi idealmente con le vittime di quel massacro, conservandone la memoria per tramandarla a chi verrà dopo di noi”.
Ed è esattamente questo il risultato profondo ottenuto da tutti coloro che si sono alternati sul palco. Ha aperto la serata Lino Vivoda, che ha toccato e commosso tutti non soltanto con le sue parole, ma anche per la tenacia con cui, nonostante le non perfette condizioni di salute, continua a portare il suo ricordo ovunque ci siano cuori interessati a condividerlo e tramandarlo. E poi Lucilio Sidari, che ha raccontato l’esodo della sua famiglia sottolineando l’apprezzamento per chi si impegna ogni giorno affinché, anche a livello culturale, la memoria di quanto avvenne sul nostro confine orientale venga difesa e trasmessa. A Rossana Mondoni è in seguito spettato il compito di ricordare Graziano Udovisi, sopravvissuto alle foibe. Ed infine, a completare ed arricchire il quadro, il sensibile e profondamente umano racconto di Alessandro Piazza, che ha riportato in vita la sua famiglia e la struggente immagine di una Fiume italiana che vive nei cuori dei suoi figli e di tutti coloro nel cui sangue scorre l’amore per la Patria.
Le loro parole sono state inframmezzate da canzoni scritte, nel corso degli anni, da autori identitari che hanno voluto mantenere alta la fiaccola della memoria. Canzoni interpretate, in questa serata particolare ed intensa, da Fabio Constantinescu, Skoll e Davide Picone, DDT, Bullets e Compagnia dell’Anello. Al longevo gruppo padovano è toccato il compito di concludere il concerto, con la sua celebre ed amata “Di là dall’acqua”: un coro in cui alle voci dei presenti si sono unite anche tutte quelle di coloro che, con amore e convinzione, hanno ancora una volta ricordato al mondo che in Istria e Dalmazia “anche le pietre parlano italiano”.
(articolo uscito su “Il Giornale d’Italia” dell’8 marzo 2015)