Inaugurazione del Monumento all’Ardito Cherasco

Discorso d’inaugurazione del Monumento.

 

Carissimi,
è con vivo compiacimento che ci ritroviamo oggi davanti a quella che può, non a torto, definirsi una “promessa mantenuta”. Così intendo, a nome del Centro Studi l’Araldo e del Comitato per il Salvataggio del monumento All’Ardito Cherasco definire quanto si è concretizzato. Un paio d’anni addietro l’idea sorta all’interno del nostro Centro Studi gettò le sue radici con la creazione di un Comitato atto ad intraprendere la tortuosa strada della raccolta di finanziamenti per la ristrutturazione del monumento che oggi vedete dinanzi a voi perfettamente risanato. Per giungere a questo è inutile negare che abbiamo dovuto faticare, ma l’importante è oggi potere, senza vanità, affermare che ci siamo riusciti. Ciò lo si deve ad uno sforzo collettivo e comunitario di decine, centinaia di camerati che hanno contribuito in via diretta (mediante versamenti sul c/c postale appositamente aperto) e in modo indiretto (mediante l’adesione alle varie iniziative promosse al Centro Studi l’Araldo) e che hanno ingrossato la cassa del Comitato.
Un doveroso ringraziamento a tutti, ma permettetemi di ringraziare particolarmente per tenacia e spirito d’intraprendenza, i militi dell’Araldo, l’Unione Nazionale Combattenti della Repubblica Sociale Italiana ed in particolare il loro rappresentante e la Comunità Giovanile di Busto Arsizio, ovvero coloro che tra i tanti si sono attivati dando origine a vere e proprie iniziative collaterali che hanno consentito la raccolta dei fondi.
Fedeli alla promessa iniziale mirante al raggiungimento dell’obbiettivo senza enfasi, senza retorica e sterile reducismo, non abbiamo apposto a lato del basamento nessuna lapide che rivendicasse la paternità della ristrutturazione. 
Tale era e permane il nostro scopo, atto ad avvalorale l’idea in cui crediamo senza tornaconti pubblicitari. L’opera compiuta è il risultato di uno sforzo comunitario e pertanto patrimonio della stessa comunità. 
Possa questo monumento vedere ogni anno la compattezza di un ambiente diviso, a torto o a ragione, da continue beghe interne; possa essere lo spirito di quei giovani Arditi assimilato e fatto proprio da tutti noi per “restare nella vita nazionale a significare tutto quello che vi è di più giovane, di più audace e tenace” (prendendo a prestito le parole usate dall’Associazione Arditi del 1919).
Il compito del Comitato è pertanto assolto e da questo momento ne decretiamo l’auto – scioglimento.
Non così è invece la sorte del Centro Studi l’Araldo che intende proseguire il cammino fino ad oggi intrapreso, con le nostre idee, il nostro spirito d’iniziativa, la nostra cultura, le nostre caratteristiche individuali, le nostre preoccupazioni generali, il nostro amore per la Patria, il nostro altruistico sentimento di paternità per le generazioni che ci seguiranno, con virtù, difetti, meriti e demeriti. Noi siamo sempre domani. Questa è la nostra politica.
Grazie! 
  


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