Testo e musica Carmine Asunis (1969)
Sotto due metri di terra
han chiuso le tue ossa,
ti han dato un “De Profundis”,
una croce ed una fossa.
Tu sei morto chissà per chi,
non importa, ci credevi,
sei caduto per che cosa?
A che serve non importa.
Più non canti nel vento d’aprile
nè la gioia nè il dolore,
più le labbra non hanno parole
nè di rabbia nè d’amore.
Son fuggiti proprio tutti
quando restasti senza un domani,
quando con grido d’odio e d’amore
lanciasti al cielo le tue mani.
Non so il tuo nome nè dove sei nato,
non m’interessano i libri che hai letto,
nè come Dio tu l’abbia chiamato,
di che colore è il tuo fazzoletto.
lo so soltanto che tu hai lottato
per qualche cosa in cui hai creduto,
che per quel sogno tu sei crepato
e quel tuo gesto non si è perduto.
Hai dato la tua vita
anche per quella gente
che ti ha chiamato pazzo,
teppista, delinquente.
Ed a quelli che parlavan
più di quanto sapevi tu
hai risposto con il sangue
della tua gioventù.
Esimio benpensante,
assassino dei miei fratelli,
avrai la mia vita ed il mio sangue
ma non i miei sogni.
Nella tua casa calda e accogliente
vivi la vita fatta di niente,
tra le paure, le rate e i guadagni
non sai che è bello morire a vent’anni.