Podcast della trasmissione “Il Falco e il Gabbiano”. 12 giugno 2015

E’ disponibile il podcast della trasmissione “Il Falco e il Gabbiano”, andata in onda su Radio 24 il giorno 12 giugno.
Il conduttore, Enrico Ruggeri, uno dei più importanti cantautori italiani, ha dedicato la trasmissione a Sergio e alla sua storia. Una puntata che entra nella storia e che demolisce un ulteriore muro.

Di seguito la descrizione della puntata redatta da Radio 24 e l’audio della puntata:

Sergio Ramelli, il passato che non passa

Sergio Ramelli era un ragazzo di quasi 19 anni quando venne ucciso a Milano nel 1975. Nato e cresciuto in un quartiere popolare di Milano, l’Ortica, Sergio era interista, giocatore di pallone all’oratorio, con molta voglia di studiare e con idee politiche di destra. Rappresentante del Fronte della Gioventù nella sua scuola, un istituto tecnico, fu aggredito a colpi di chiave inglese sotto casa, da ragazzi dell’estrema sinistra milanese, legati ad Avanguardia Operaia. Morì dopo settimane di agonia. La sua storia supera la cronaca, è il simbolo di un passato che non passa, il suo nome è ormai un simbolo: a destra di una vittima innocente, a sinistra di un fascista che, si diceva negli anni 70, “uccidere non è reato”.

A cura di Giovanni Savarese.

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RASSEGNA STAMPA:


Concerto per Ramelli – Verona 23 aprile 1988

Registrazione del concerto svoltosi a Verona, il 23 aprile 1988 al cinema K2, in occasione dell’inaugurazione, nella citta scaligera, di Via Sergio Ramelli.

ZPM:   Una voce controvento
ZPM:   Sergio Ramelli
ZPM:   Jean
ZPM:   Gioventù e libertà
ZPM:   Boia chi molla
ADV:   Anni ’70
ADV:   Nel suo nome
ADV:   Ritorno
ADV:   Primavera ’68 (ZPM)
ADV:   Alain Escoffier (Compagnia dell’Anello)
ADV:   Patria
ADV:   Il Nero Cerca la luce (Loris Lombroni)
ADV:   Andare via
ADV:   Un uomo da perdere (Fabrizio Marzi)
ADV:   Vecchi Ribelle
ADV:   Amici del Vento
ZPM/ADV:   Il domani appartiene a noi (Compagnia dell’Anello)

 

Inaugurazione Via Sergio Ramelli a Verona il 23.04.1988


Fedeltà è più forte del fuoco

Serata di Solidarietà militante per Spazio Ritter e FN Milano sud

“Di fronte alla meschinità di chi compie un vile attacco notturno ai danni di una delle più vivaci sedi della cultura non conforme in Italia, non si può che porgere il braccio, per far sì che “l’aiuto al fratello ferito dalla sventura” non sia solo un bello slogan, ma una prova concreta di solidarietà e cameratismo: e così è stato! Da nord a sud, Da Trieste fino a Catania, da ogni parte d’Italia si sono susseguiti in questi giorni eventi per raccogliere  fondi destinati alla ricostruzione della sede di Ritter Milano e quella di Forza Nuova Milano Sud.

Così a Roma, presso i locali della Comunità Militante Raido, si è tenuto una serata-concerto che ha voluto trasmettere, sia grazie al numeroso pubblico che ai musicisti che hanno aderito all’iniziativa, un messaggio di gioia e cameratismo di contro alle squallide gesta di chi fa dell’odio la sua triste ragione di vita.

raido roma ritter

In collaborazione fra le comunità di Raido, Casa d’Italia Colle Verde, Janus, Fascio Etrusco e Azione Punto Zero, ci ritroviamo tutti alle 19:00 con quella sana voglia di passare una bella serata tra birre artigianali e musica alternativa con interpreti d’eccezione quali Piggì e Ben, La Vecchia Sezione, Francesco Mancinelli, Gabriele Marconi, Riccardo (Junker).

C’è chi acquista libri delle edizioni Ritter, chi le maglie create per l’occasione per sostenere la Libreria, chi fa donazioni e chi cerca di bersi più birre possibili (ovviamente con “spirito di sacrificio”, sapendo che tutto il ricavato andrà ai camerati di Milano…!!). Tutto per contribuire a raccogliere un aiuto concreto in favore dei camerati milanesi.

La serata si conclude infine con una Vecchia Sezione riassortita con Gabriele Marconi e Francesco Mancinelli che intonano vecchie canzoni mai dimenticate, perché vive nel cuore di chi lotta. Serate come queste dimostrano ancora una volta che l’odio e la meschinità umane non potranno mai sconfiggerci: NIEMALS!

(recensione tratta da www.raido.it)


Comunicato sulla nuova edizione “Cuori Neri” della Sperling&Kupfer

COMUNICATO

 

In relazione alla vicenda riguardante la nuova edizione di Cuori Neri, con relativa introduzione inedita e allucinante copertina, la nostra associazione ritiene di dover assumere una posizione.

La Sperling&Kupfer negli anni ha dimostrato particolare attenzione alle tematiche riguardanti gli anni di piombo e la pubblicazione di Cuori Neri, al netto di qualche lacuna ed imprecisione, fu nel 2006 un evento molto importante, che contribuì a fare uscire dall’oblio le storie dei ragazzi delle organizzazioni giovanili di destra massacrati per il semplice fatto di credere in un ideale.

Successivamente la casa editrice ha anche fatto suo il progetto di un’edizione del libro riguardante Sergio Ramelli e la sua storia, ha edito la Trilogia della Celtica di Nicola Rao e ha sempre mantenuto una linea editoriale onesta e corretta.

Quando è giunta la notizia di una nuova edizione di Cuori Neri, corredata da un’introduzione dell’autore che collegherebbe in un unico “polpettone” la violenza subita dai nostri morti con il terrorismo, la banda della Magliana e Mafia Capitale (mancavano soltanto gli “ombrellai nazisti”…!), molti di noi hanno storto il naso, pensando che fosse inopportuno e ingiusto associare situazioni fra loro distanti in questo modo evidentemente poco serio e volto al semplice marketing. Ma si sa, pecunia non olet.

Quando poi abbiamo visto la copertina è stato come ricevere una coltellata: su di essa campeggia la foto segnaletica di Massimo Carminati al posto dei balder e, soprattutto, un sottotitolo che definire infame è poco, in cuisi parla di “vittime e carnefici”, stravolgendo la realtà e la storia.

Come si può offendere in questo modo la memoria di ragazzi di vent’anni (e anche meno) e padri di famiglia massacrati per quello in cui credevano? Come si può oltraggiare in questo modo il dolore dei parenti che tutt’ora soffrono per il traumatico distacco dai loro cari? Davvero il denaro è così importante da giustificare la profanazione della memoria e far dimenticare il rispetto per i morti?

Riteniamo genuine le giustificazioni pubblicate da Telese su barbadillo.it, che spiega la scelta della copertina attribuendola alla casa editrice ma crediamo anche che non è solo l’immagine ad essere inopportuna: secondo noi lo sono infatti anche le parole dell’introduzione da lui scritte.

Ci associamo quindi ai molti che in queste ore lo stanno facendo e chiediamo di ritirare dalla vendita il libro. O per lo meno, di “ricopertinizzarlo”, restaurando l’immagine delle edizioni precedenti. Se poi si riuscisse anche a cassare l’introduzione, sarebbe un gesto di riconciliazione importante.

Siamo sicuri che se si fosse trattato di “morti di sinistra” la casa editrice mai si sarebbe permessa di creare un tale scempio. Ma si sa, qualcuno in Italia può essere insultato e deriso, mentre altri no.

 

Associazione Culturale Lorien

19 maggio 2015

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